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Farmaci per il trattamento dell’obesità


Il ricorso al trattamento farmacologico di sovrappeso e obesità dovrebbe avvenire solo dopo che è stata dimostrata la scarsa efficacia della dieta, dell’esercizio fisico e, dove indicato, della terapia cognitivo-comportamentale, nell'indurre una perdita di peso o nel mantenere il peso perso.

L’obesità è un fattore di rischio per l’insorgenza di patologie croniche ( ad esempio, diabete mellito di tipo 2 ) ma è modificabile grazie a strategie quali dieta e attività fisica.
Tuttavia, se non trattata adeguatamente può divenire una condizione patologica cronica di difficile risoluzione dal punto di vista clinico.
Ove necessario quindi si ricorre ad una terapia farmacologica appropriata basata sull'uso di farmaci con indicazioni terapeutiche approvate per il trattamento dell’obesità.

Attualmente in Italia, i farmaci autorizzati al commercio per la terapia a lungo termine dell’obesità negli adulti sono Orlistat, Liraglutide e Maltrexone / Bupropione, indicati nei pazienti obesi con indice di massa corporea ( BMI ) maggiore o uguale a 30 kg/m2, o nei pazienti in sovrappeso ( BMI maggiore o uguale a 27 kg/m2 ) con fattori di rischio associati.
La terapia farmacologica deve essere sospesa se dopo un periodo variabile da 4 a 12 settimane, in base al farmaco assunto, non si è raggiunto un calo del peso corporeo di almeno il 5%.

Orlistat

Orlistat riduce l’assorbimento dei grassi, assunti con la dieta, a livello del tratto gastrointestinale; in particolare blocca l’enzima lipasi che scinde i trigliceridi assunti con il cibo in modo da garantirne l’assorbimento. È disponibile in commercio al dosaggio di 27 milligrammi ( mg ), 60 mg e 120 mg.

Orlistat può causare alcuni effetti indesiderati ( effetti avversi ); i più frequenti sono: disturbi gastrointestinali, crampi, flatulenza, feci grasse e oleose, incontinenza fecale; riduzione dell’assorbimento delle vitamine A, D ed E

Il trattamento con Orlistat deve essere interrotto dopo 12 settimane qualora la persona che lo assume non sia stata in grado di perdere almeno il 5% del peso corporeo registrato all'inizio della terapia.

Liraglutide

La Liraglutide è un analogo del glucagon like peptide-1 ( GLP-1 ) umano, cioè un ormone detto incretina che è secreto a livello intestinale e cerebrale in risposta all’assunzione di cibo. L’ormone ( e così anche la Liraglutide ) si lega al recettore del GLP-1, attivandolo. Ciò porta alla secrezione d’insulina da parte del pancreas, alla riduzione dello svuotamento gastrico e all’aumento, a livello centrale, di sazietà e di riduzione dell’appetito. L’effetto finale è l’aumento del senso di pienezza e sazietà: ciò comporta pertanto la riduzione dell’assunzione di cibo.

La Liraglutide deve essere somministrata tramite iniezione sottocutanea ( non-intramuscolare, non-endovenosa ).

La terapia va interrotta se dopo i primi 3 mesi al dosaggio di 3 mg, il peso corporeo iniziale non è sceso almeno del 5%.

La terapia con Liraglutide può causare alcuni effetti collaterali tra cui: nausea, diarrea, stitichezza, difficoltà digestive, lieve aumento della frequenza cardiaca; reversibile con la sospensione del trattamento.

Naltrexone e Bupropione

L’associazione di Naltrexone e Bupropione aumenta la perdita di calorie e ha effetti sul senso di gratificazione legato all’assunzione di cibo. Per tali motivi è in grado di ridurre l’appetito rendendo più facile seguire una dieta ipocalorica.

La cura deve essere interrotta dopo 4 settimane se non è stato perso almeno il 5% del peso iniziale.

Le reazioni avverse più frequenti per naltrexone/bupropione sono: nausea, stitichezza, vomito, capogiro, bocca secca.
L’assunzione di Naltrexone e di Bupropione è stata anche associata a sonnolenza e casi di perdita di coscienza; le persone in terapia devono quindi fare attenzione a guidare veicoli o utilizzare macchinari.

Il Bupropione è associato a un rischio, dipendente dalla dose, di convulsioni; pertanto la terapia con Naltrexone e Bupropione deve essere associata a una attenta supervisione del medico, in particolare in caso di persone ad alto rischio, quali ad esempio diabetici o chi assume altri farmaci ( antipsicotici, antidepressivi, antimalarici, steroidi sistemici, antistaminici, alcol, sostanze stupefacenti ); in questi casi la terapia deve essere interrotta. ( Xagena2020 )

Fonte: Istituto Superiore di sanità ( ISS ), 2020

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