L’emicrania è un tipo di cefalea tra le più comuni, assieme alla cefalea muscolo-tensiva a alla cefalea a grappolo.
Circa il 17% delle donne e il 6% degli uomini adulti ne soffrono ma può colpire anche i bambini.
L’emicrania inizia generalmente nell’infanzia, nell’adolescenza o nella prima età adulta e diventa meno frequente con il passare degli anni. Nei bambini, i segni e sintomi dell’emicrania sono spesso accompagnati da nausea, vomito e aumentata sensibilità alla luce.
Tra i fattori rischio dell’emicrania c’è l’ereditarietà. Persone con storia familiare di emicrania, sono soggette a rischio di emicrania e il rischio aumenta se si tratta di donne. Alcune donne che soffrono di emicrania in età giovanile, riportano dei miglioramenti durante la gravidanza o in menopausa. Altre invece presentano un peggioramento dei sintomi.
Numerosi sono i fattori che possono scatenare un attacco di emicrania; tra questi gli ormoni ( soprattutto nel periodo delle mestruazioni ), l’utilizzo di alcolici, il digiuno, il fumo, anche passivo.
Circa il 10% delle persone che soffrono di emicrania presentano anche dei disturbi visivi detti auree, o anche disturbi della sensibilità con formicolii.
Gli attacchi acuti di emicrania possono durare da poche ore fino a 72 ore.
L’International Headache Society distingue l’emicrania con o senza aura.
L’attacco acuto di emicrania raramente causa complicanze neurologiche permanenti, a differenza della forma cronica.
Per l’attacco acuto di emicrania sono spesso efficaci analgesici e antinfiammatori classici, come Acido Acetil-salicilico ( Aspirina ), Ibuprofene ( Brufen ), Naprossene ( Synflex ) Paracetamolo ( Tachipirina ), che bloccano la percezione del dolore.
A volte questi farmaci vengono associati anche a un trattamento antiemetico ( Metoclopramide; Plasil ).
Nel caso in cui l’analgesico non risultasse efficace, possono trovare indicazione nel trattamento acuto i triplani ( anche detti agonisti 5-HT1, o agonisti della 5-Idrossitriptamina ), che agiscono sul recettore della serotonina, sui sottotipi 1B/1D. Questi farmaci sono generalmente molto efficaci ma sono controindicati nei pazienti con malattia coronarica.
Gli agonisti della 5-Idrossitriptamina non devono essere impiegati nella profilassi. Sono controindicati in caso di cardiopatia ischemica, pregresso infarto miocardico, angina di Prinzmetal e nell’ipertensione non-controllata.
I triplani utilizzati per il trattamento dell’emicrania sono: Almotriptan ( Almogran ), Eletriptan ( Relax ), Frovatriptan ( Auradol ), Naratriptan ( Amerge ), Rizatriptan ( Maxalt ), Sumatriptan ( Imigran ), Zolmitriptan ( Zomig ).
Gli effetti indesiderati comuni a tutti i triptani comprendono: sensazione di stanchezza, calore, pizzicore, vertigini. Talvolta nausea e vomito. Interrompere l’assunzione qualora compaia forte senso di pressione o costrizione in qualunque parte del corpo ( tra cui gola e torace ); questo potrebbe indicare l’insorgenza di vasocostrizione coronarica o di anafilassi.
Raramente si ricorre oggi ai derivati dell’ergot, a causa delle difficoltà di assorbimento e dagli effetti indesiderati ( nausea, vonito, dolori addominali e dolori muscolari ). L’Ergotamina ( Cafergot ) è controindicata nei soggetti con malattia cardiovascolare e cerebrovascolare.
I beta-bloccanti, e particolarmente il Propranololo ( Inderal ) è efficace nella prevenzione dell’emicrania. ( Xagena2009 )
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