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Malattie respiratorie infantili: riniti batteriche, allergiche e rinosinusiti


Le cause più frequenti di ostruzione nasale in età pediatrica sono riconducibili ad una patogenesi infiammatoria soprattutto su base infettiva ma anche su base allergica.

Le forme infettive sono causate prevalentemente dai virus ( Rhinovirus, Parainfluenza, Virus Respiratorio Sinciziale ) che penetrano attraverso la mucosa nasale dando luogo a un classico raffreddore e interessano direttamente, o per continuità la mucosa del faringe, dei seni paranasali e del laringe.

Nel suo insieme la sintomatologia mucositica tende ad autolimitarsi nell’arco di una settimana. Se però una infezione delle prime vie aeree tende a protrarsi oltre i 10 giorni e il muco diviene denso, verdastro, purulento ed è presente tosse persistente e alitosi, non va sottovalutata la possibilità di un eventuale interessamento sinusale o adenoideo con una sovrapposizione batterica ( Pneumococco, Haemophilus, Streptococco, Moraxella ).

Le infezioni virali delle alte vie aeree nel bambino dal 5 al 10% si complicano con un interessamento persistente dei seni paranasali che può interessare anche i bambini al di sotto dei due anni, dato che i seni etmoidali e mascellari sono già presenti nel periodo neonatale.
La patogenesi dell’interessamento persistente di uno o più seni è riconducibile all’ostruzione infiammatoria degli osti di comunicazione fra le cavità nasali e i seni stessi.

In una piccola percentuale di casi il quadro clinico della rinosinusite può essere quello di una forma acuta grave con edema periorbitario, cefalea, algie facciali, febbre, scolo retronasale muco purulento; prevalgono invece, la rinosinusite sub acuta e cronica dove il quadro clinico è caratterizzato principalmente da ostruzione nasale persistente, spesso associata a rinorrea, scolo retrofaringeo mucoso, tosse secca che si alterna a tosse catarrale, notturna e diurna e alitosi.

Le rinosinusiti non prontamente o correttamente trattate oltre a determinare ostruzione nasale persistente, possono favorire il coinvolgimento delle basse vie aeree con episodi di bronchite catarrale o asmatiforme o anche vere broncopolmoniti ( sindrome sinu-bronchiale ).

Altra causa di ostruzione nasale, spesso sotto diagnosticata in età pediatrica, è la rinite allergica, causata da un processo infiammatorio a carico della mucosa del naso che consegue a una reazione immunomediata di tipo IgE verso un particolare allergene al quale il soggetto è sensibilizzato.

La terapia

La terapia delle riniti infettive non-complicate si basa sull’uso di abbondanti lavaggi nasali con soluzione salina con lo scopo di ridurre l’edema infiammatorio della mucosa e facilitare l’asportazione dei secreti mucosi.

Le forme lievi di rinosinusite nel 70-80% dei casi tendono a guarire spontaneamente senza reliquati e senza rischio di recidive a breve termine.

Se i sintomi durano oltre i 10-14 giorni, indipendentemente dalle caratteristiche della rinorrea ( acquosa, mucosa, purulenta ), è necessario iniziare una terapia antibiotica per via generale.

Esistono studi, che dimostrano come il trattamento antibiotico precoce riduca la durata della malattia, eliminando o limitando la possibilità di una trasformazione di una forma acuta in una cronica.

L’Amoxicillina è l’antibiotico più adatto per la terapia della rinosinusite lieve ( 50 mg/kg/die in 3 somministrazioni per 10 giorni ).

Nelle forme gravi è necessario utilizzare l’antibiotico per via endovenosa ( Ceftriaxone 100 mg/kg/die ) in modo da raggiungere rapidamente concentrazioni molto elevate nel sito di infezione.

A parte l’uso degli antibiotici, assai più discussa è l’utilità degli altri farmaci. Molti Autori ) suggeriscono l’impiego di steroidi, antistaminici, mucolitici, mucoregolatori, vasocostrittori.
In realtà, i dati disponibili, derivati da studi clinici controllati e correttamente eseguiti,sono limitati e sembrano indicare che gli interventi accessori sono poco utili.
Nullo sembra l’effetto dei mucolitici e dei mucoregolatori, mentre addirittura dannoso, specie se protratto a lungo, è l’impiego dei vasocostrittori.

Gli unici farmaci che hanno ragione di impiego e per i quali esistono chiare dimostrazioni di utilità sono gli steroidi per uso topico e gli antistaminici di seconda generazione specie nei soggetti in cui la patologia infettiva si instaura su una condizione allergica. Il trattamento topico con i più recenti corticosteroidi possiede una buona efficacia terapeutica e scarsi effetti collaterali.
La loro efficacia è legata all’azione antinfiammatoria ed antiedemigena attraverso l’inibizione del rilascio e/o della sintesi di numerosi mediatori della flogosi. Sono in grado di ridurre la permeabilità vascolare.
Le molecole più utilizzate possiedono caratteristiche tali da renderle particolarmente maneggevoli e utilizzabili per lunghi periodi di tempo.

L’irrigazione nasale con soluzione fisiologica è stata dimostrata utile per migliorare la clearance mucociliare, la soluzione fisiologica ha infatti una azione meccanica di rimozione delle secrezioni nasali, una spiccata azione mucolitica e un’intrinseca capacità di decongestionare le mucose.

Una alternativa è la doccia nasale micronizzata, che consiste in un getto di soluzione fisiologica micronizzato, con particelle del diametro di 20 micron, che vengono sospinte all’interno delle cavità nasali da una pressione positiva generata da un compressore.
Rispetto al classico lavaggio con siringa, l’utilizzo della doccia permette non solo di fluidificare le secrezioni, ma anche di drenarle e di raccoglierle in un’apposita camera dell’ampolla.

L’utilizzo dell’aerosolterapia con nebulizzatori a compressore pneumatico o ad ultrasuoni non trova alcuno spazio nel trattamento della rinosinusite in quanto le modalità di erogazione dell’aerosol contribuiscono a seccare la mucosa nasale, peggiorando addirittura la situazione di ostruzione. Devono essere poi del tutto evitati gli antibiotici somministrati per questa via perché non raggiungono le cavità sinusali e possono solo contribuire a selezionare ceppi batterici resistenti. ( Xagena2003

Fonte: Pneumologia Pediatrica - Società Italiana per le Malattie Respiratorie Infantili, 2003

Pneumo2003 Pedia2003



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