L’EMA ( European Medicines Agency ) ha completato una revisione sui medicinali antifibrinolitici come Aprotinina, Acido Aminocaproico e Acido Tranexamico.
Il Comitato per i Prodotti Medicinali per Uso Umano ( CHMP ) ha concluso che i benefici di questi medicinali superano i rischi e ha raccomandato la sospensione del provvedimento di interruzione delle autorizzazioni all'immissione in commercio dei medicinali contenenti Aprotinina nell'Unione europea ( UE ), che è in vigore dal 2008.
Il CHMP ha stabilito le condizioni per la reintroduzione dei medicinali a base di Aprotinina sul mercato e per l'utilizzo dell’ Acido Aminocaproico e dell’Acido Tranexamico.
Gli antifibrinolitici sono medicinali usati per prevenire un'eccessiva perdita ematica. Essi sono stati utilizzati per diversi decenni nei pazienti sottoposti a chirurgia odontoiatrica o chirurgica così come su altri pazienti a rischio di complicanze da sanguinamento.
Gli antifibrinolitici agiscono impedendo l’esaurimento di fibrina, una proteina presente nel coaguli di sangue, riducendo l'attività di un enzima chiamato plasmina che è responsabile della rottura delle fibre dei coaguli del sangue.
L’Acido Aminocaproico e l’Acido Tranexamico sono gli antifibrinolitici più comunemente utilizzati nell'Unione Europea. L’Aprotinina è stata approvata in diversi paesi dell'Unione Europea per i pazienti sottoposti a chirurgia di bypass coronarico, ma successivamente è stata sospesa dalla Commissione europea nel febbraio 2008.
Il 5 novembre 2007, l'Autorità regolatoria del farmaco tedesca ( BfArM ) ha sospeso in Germania l’autorizzazione all'immissione in commercio dei medicinali contenenti Aprotinina. Questa decisione è scaturita dai primi risultati dello studio BART, che aveva evidenziato una più alta incidenza di mortalità dopo 30 giorni dall'intervento chirurgico coronarico tra i pazienti trattati con Aprotinina rispetto ai pazienti che avevano assunto altri medicinali antifibrinolitici ( Acido Aminocaproico e Acido Tranexamico ).
La sospensione in Germania è stata estesa in tutta l'Unione Europea da parte del CHMP il 21 novembre 2007. Al momento della sua raccomandazione, il CHMP aveva previsto un ulteriore riesame dopo che i dati finali dello studio BART sarebbero stati disponibili. La revisione da parte del CHMP è stata avviata su richiesta dell’ Agenzia del farmaco tedesca con lo scopo di prendere in considerazione gli ulteriori dati e analisi scaturiti dallo studio BART e dalle altre fonti che si erano rese disponibili a partire dal 2007.
Il 12 marzo 2010, l'Agenzia del farmaco tedesca ha chiesto al CHMP di effettuare una rivalutazione completa dei benefici e dei rischi di Aprotinina, così come quelli dell’Acido Aminocaproico e dell’Acido Tranexamico, e di formulare un parere sulla loro autorizzazione nell'Unione Europea.
Il CHMP ha riesaminato i dati dello studio BART, compresi ulteriori dati e analisi che si sono resi disponibili a partire dal 2007. Il Comitato ha anche esaminato i dati provenienti da altri studi clinici, dalla letteratura pubblicata, dalle segnalazioni reazioni avverse e le informazioni presentate dalle società che commercializzano farmaci antifibrinolitici.
Il CHMP ha rivisto la sua precedente raccomandazione sull’Aprotinina, tenendo conto delle nuove informazioni provenienti dallo studio BART. La nuova valutazione ha riscontrato che ci sono stati una serie di problemi con le modalità con cui è stato condotto lo studio BART, che mettono in dubbio le precedenti conclusioni Tra queste, il modo in cui sono stati utilizzati i medicinali per fluidificare il sangue come l'Eparina e questo potrebbe aver contribuito ad avere un incremento dei tassi di decessi attesi nei pazienti trattati con Aprotinina. Ci sono stati anche problemi con i dati e il modo con cui sono stati esclusi alcuni pazienti dalle analisi iniziali e un monitoraggio inadeguato dei medicinali per fluidificare il sangue nei pazienti che li stavano assumendo.
I risultati dello studio BART non sono stati replicati in altri studi, e quando i dati provenienti da diversi studi ( escluso il BART ) sono stati analizzati insieme, i risultati non hanno dimostrato che l'Aprotinina è legata a un alto rischio di morte rispetto ad altri medicinali antifibrinolitici.
Il CHMP ha pertanto concluso che i benefici di Aprotinina sono superiori ai suoi rischi nei pazienti adeguatamente gestiti e sottoposti a intervento chirurgico di bypass coronarico ( non-cumulabile con altro intervento chirurgico al cuore ), ed ha raccomandato che la sospensione dei farmaci a base di Aprotinina nell'Unione Europea deve essere sospesa per questa specifica indicazione.
Il CHMP ha anche raccomandato modifiche importanti sulle modalità di prescrizione di questi farmaci, compreso l’Aprotinina limitandone l'uso all’ intervento chirurgico di bypass coronarico nell’adulto ad alto rischio di emorragia massiva e l’avvertenza del rischio di somministrare ai pazienti una quantità insufficiente di Eparina.
Inoltre, il CHMP ha raccomandato un’attenta valutazione dei benefici e dei rischi della terapia con Aprotinina e la disponibilità di trattamenti alternativi.
Nell’ Unione Europea sarà allestito un registro per monitorare l'uso di Aprotinina, e il CHMP ha approvato un piano di gestione del rischio per i medicinali a base di Aprotinina.
Nella rivalutazione il CHMP non ha evidenziato nuovi problemi di sicurezza sui medicinali a base di Acido Aminocaproico e Acido Tranexamico, che sono attualmente sul mercato nella Unione Europea.
Il Comitato ha inoltre chiesto che venga effettuato uno studio sia per raccogliere ulteriori informazioni su come l'Acido Tranexamico deve essere dosato in modo ottimale sia per l’uso nei bambini. ( Xagena2012 )
Fonte: EMA, 2012
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