Il prurito è una sensazione di fastidio a carico della pelle, che induce chi ne soffre a grattarsi più o meno intensamente a seconda della sua entità. Il grattamento persistente può provocare eritema, papule orticarioidi lineari, escoriazioni di precedenti papule, fissurazioni e croste sierose lungo le linee di sfregamento, che possono nascondere la patologia sottostante.
Generalmente il prurito è una sensazione soggettiva, se non in alcuni casi specifici per i quali potrebbe essere un sintomo di malattie come allergie, dermatiti o alcune disfunzioni a livello epatico ( fegato e cistifellea ).
In particolar modo le malattie della pelle sono associate alla sensazione di prurito, siano esse dovute a eczemi, scottature o punture di insetti. In rari casi il prurito può non essere localizzato, ma generalizzato in tutto il corpo, come avviene durante gli stati di gravidanza o per particolari malattie, prevalentemente infantili, come la varicella o il morbillo.
Le ricerche neurofisiologiche hanno permesso d'identificare le vie nervose del prurito, che sono risultate distinte da quelle del dolore. Le fibre C, attraverso le quali viene trasmessa la sensazione del prurito, sono fibre differenti da quelle nocicettive, attraverso le quali passa la sensazione del dolore.
Nella cute, la vicinanza delle mastcellule ai terminali dei neuroni C afferenti suggerisce una relazione funzionale fra questi due tipi di cellule. Le mastcellule cutanee esprimono due proteasi: la triptasi e la chinasi. L'attivazione delle mastcellule libera la triptasi, che a sua volta attiva il recettore 2 della proteinasi attivata ( PAR-2 ), localizzato sui terminali delle fibre nervose C. Le fibre C attivate trasmettono questa informazione al sistema nervoso centrale, per cui si avverte la sensazione di prurito.
Dal terminale nervoso si libera sostanza P ( un neuropeptide ) che induce un'aumentata produzione di tumor necrosis factor ( TNF ), che a sua volta sensibilizza i terminali nervosi nocicettivi e le mastcellule.
Dal punto di vista clinico è possibile riconoscere un prurito periferico ( pruritocettivo ) e un prurito centrale ( neurogenico o neuropatico ).
Il prurito periferico origina dalla cute, ed è dovuto a infiammazione, secchezza o altri danni della pelle: esso è trasmesso dalle fibre nervose C. Esempi di questo prurito sono presenti in caso di scabbia, orticaria, e nelle reazioni alla puntura o al morso degli insetti.
Il prurito neurogenico origina invece centralmente, senza evidenti segni di patologia. Un esempio è fornito dal prurito in caso di colestasi, dovuto all'azione dei neuropeptidi oppioidi sui recettori specifici. Gli antagonisti degli oppioidi, come il Naloxone, il Naltrexone o il Nalmefene si sono dimostrati in questo ambito molto utili, da soli o in combinazione con la Colestiramina.
Il prurito neuropatico è causato da una malattia, localizzata in un qualsiasi punto delle vie nervose afferenti: rientrano in questa categoria la neuropatia post-zosteriana, la sclerosi multipla ed i tumori cerebrali, patologie occasionalmente associate al prurito.
Esiste infine un quarto tipo di prurito, quello psicogeno, che può raramente insorgere in maniera ossessiva in alcuni soggetti.
Per quanto riguarda i possibili trattamenti per ridurre o eliminare il prurito, si deve sottolineare che le strategie antiprurito debbono essere scelte sulla base della classificazione del prurito.
Se possibile, occorre sospendere tutti i medicamenti in atto o sostituirli con altri farmaci chimicamente differenti. Gli indumenti irritanti o stretti andrebbero evitati. Il bagno deve essere veloce, per non aggravare un prurito generalizzato, specialmente nei pazienti con cute secca; deve essere inoltre utilizzata acqua tiepida.
I preparati emollienti ( Vaselina o altri prodotti a base oleosa ) sono da applicare dopo il bagno mentre la cute è ancora umida ( l'acqua in eccesso va tamponata ).
Gli anestetici comunemente utilizzati ( Xylocaina, Marcaina, ecc.) vanno possibilmente limitati nell’uso, per via delle loro controindicazioni riguardanti effetti potenzialmente dannosi sul sistema cardiovascolare e sul sistema nervoso centrale, mentre le lozioni o le creme contenenti Mentolo dallo 0.125% allo 0.25%, possono risultare efficaci.
L'esposizione della cute ai raggi ultravioletti B e la somministrazione orale di Colestiramina ( Questran ) possono essere efficaci nell'uremia, nella colestasi e, a volte, nei casi a diagnosi sconosciuta. Se un farmaco viene escluso come causa di prurito, può essere usata l'Idrossizina ( Atarax ) o, in casi di maggiore gravità, si consigliano dosi minime e crescenti di corticosteroidi per uso sistemico.
L'efficacia degli antistaminici potrebbe essere legata al loro effetto sedativo, anche se, molto probabilmente, determinano effetti collaterali negli anziani. Nell'ultimo decennio, molti dei più nuovi antistaminici con lieve azione sedativa sono diventati accessibili, tra cui la Loratadina ( Clarityn ) e la Cetirizina ( Zirtec ). Questi farmaci sono stati utilizzati nella terapia del prurito con modesti risultati.
I corticosteroidi topici non sono direttamente farmaci antiprurito, e quindi non dovrebbero essere usati come tali; il loro effetto antiprurito è secondario alla malattia infiammatoria della cute. I corticosteroidi topici raramente possono alleviare il prurito generalizzato ( in assenza di dermatite ), ma occasionalmente possono essere utili nella cute secca senile, soprattutto in associazione con i lubrificanti.
Per la cura del prurito periferico vengono impiegate sostanze come la crema alla Capsaicina ( come galenico in crema allo 0.025-0.075% ).
La Capsaicina ( la sostanza attiva del peperoncino ) viene usata nel prurito localizzato intrattabile. Essa è efficace anche nel prurito della dermatite atopica, ma il suo valore è limitato dalla componente irritativa che essa determina nella sede di applicazione. Tale irritazione potrebbe essere ridotta dall'uso della crema Emla ( composta dagli anestetici locali Lidocaina e Prilocaina ).
Un buon rimedio antiprurito causato da punture d'insetti è rappresentato dai farmaci antistaminici per uso topico, tra cui: Difenidramina ( Allergan crema ), Prometazina ( Fargan ), Desclorfeniramina ( Polaramin crema ), Oxatomide ( Tinset gel ).
Le possibilità terapeutiche per il prurito neuropatico vertono su Gabapentin ( Neurontin ), o bassi dosaggi di Lidocaina. ( Xagena2011 )
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