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Esofagite eosinofila: Jorveza a base di Budesonide in compresse orodispersibili


La Budesonide in compresse orodispersibili ( Jorveza ) è l’unica terapia approvata per il trattamento dell’esofagite eosinofila, che ha dimostrato in ampi studi clinici, tassi di remissione, sia nella terapia di induzione sia in quella di mantenimento, con una buona tollerabilità.

L’esofagite eosinofila è ancora considerata una malattia rara, anche se gli ultimi dati di una metanalisi hanno mostrato una prevalenza complessiva di esofagite eosinofila di 22.7 per 100.000 abitanti con tassi più alti negli adulti ( 43.4 per 100.000 ) rispetto ai bambini ( 29.5 per 100.000 ).

L’ esofagite eosinofila è una patologia Th2 antigene-mediata, caratterizzata clinicamente da sintomi di disfunzione esofagea ed istologicamente da un’infiltrazione eosinofila dell’epitelio dell’esofago.
I sintomi esofagei includono pirosi, rigurgito, vomito, disfagia, arresto del bolo alimentare e dolore addominale.
La malattia non-trattata può portare a rimodellamento esofageo, rigidità e stenosi del viscere.

Questa malattia è spesso sottostimata e difficilmente diagnosticata a causa dei sintomi spesso sovrapponibili ad altre patologie gastriche, ad esempio nei bambini che non riescono a descrivere la disfagia.

I criteri diagnostici comprendono la presenza di sintomi esofagei quali la disfagia e l’arresto del bolo alimentare negli adulti e l’intolleranza alimentare e i sintomi da reflusso, l’infiltrazione eosinofila maggiore o uguale a 15 per campo ad alto ingrandimento nel tessuto esofageo e l’esclusione di altre cause di eosinofilia esofagea.
Per una corretta diagnosi della patologia deve essere eseguita una esofagogastroduodenoscopia ( EGDS ) con biopsie.

L’origine e la causa dell’esofagite eosinofila non sono ancora del tutto chiare. Si pensa che ci sia un’interazione fra il sistema immunitario e i fattori ambientali.

Circa il 70% dei pazienti soffre di esofagite eosinofila a causa di alimenti. Dato che può essere ulteriormente aumentato di un 10% riferendosi anche ad altre sensibilizzazioni.
Ci sono report di pazienti che hanno sviluppato esofagite eosinofila anche a seguito di uso di immunoterapia orale o sublinguale.

A livello esofageo alcune sostanze contenute negli alimenti o pollini vengono in contatto con cellule del sistema immunitario, che si attivano in modo non-fisiologico determinando infiammazione con richiamo degli eosinofili a livello della mucosa dell’esofago. Questa infiammazione a livello dell’esofago causa un rimodellamento della mucosa che può determinare un importante stato fibrotico.

La terapia dell’esofagite eosinofila si può riassumere con le 3D: diet, drugs, dilatation.
La terapia alimentare si basa su diete elementari o empiriche, che consistono nell’interruzione dell’assunzione dei più comuni alimenti allergenici come il latte, le uova, il grano, la soia, le nocciole e molluschi.
La dilatazione endoscopica si attua con palloncino o dilatatore di tipo Savary.

Jorveza è un medicinale indicato per il trattamento degli adulti affetti da esofagite eosinofila, il cui principio attivo è la Budesonide.
Jorveza è disponibile in compresse orodispersibili ( 0.5 mg e 1 mg ). La compressa viene collocata sulla lingua e premuta contro la parete superiore della bocca per almeno due minuti finché si dissolve. Durante questo tempo il paziente deve ingerire in modo costante la saliva contenente il medicinale dissolto. Le compresse non devono essere masticate o deglutite intere.
La dose raccomandata per controllare i sintomi è di una compressa da 1 mg due volte al giorno per 6-12 settimane.
Per mantenere la condizione sotto controllo, il trattamento con Jorveza può essere continuato con una compressa da 0.5 o 1.0 mg due volte al giorno, in base alla durata e alla gravità della patologia. Spetterà al medico decidere la durata adeguata del trattamento.

Il principio attivo di Jorveza, Budesonide, è un corticosteroide. I corticosteroidi si legano a dei recettori sulle cellule immunitarie e riducono il rilascio di sostanze che conducono all’infiammazione.
Dopo che Jorveza si è dissolto nella bocca, la saliva lo trasporta nell’esofago dove riduce l’infiammazione e allevia i sintomi dell’esofagite eosinofila.

Jorveza è risultato efficace in due studi principali condotti su 292 adulti affetti da esofagite eosinofila.
Nel primo studio condotto su 88 pazienti affetti da esofagite eosinofila attiva, il trattamento con 1 mg di Jorveza due volte al giorno è stato confrontato con placebo. La principale misura dell’efficacia è stata il livello di eosinofili presenti nell’esofago e l’alleviamento dei sintomi. Dopo 6 settimane, il 58% circa dei pazienti trattati con Jorveza presentava livelli di eosinofili ridotti e manifestava solo sintomi minimi o nessun sintomo, mentre nessuno dei pazienti che assumeva il placebo aveva avuto questi effetti.
Nel secondo studio, condotto su 204 pazienti i cui sintomi di esofagite eosinofila erano sotto controllo, il trattamento con 0.5 mg o 1 mg di Jorveza due volte al giorno è stato confrontato con placebo. Dopo 48 settimane, i sintomi erano controllati in modo soddisfacente in circa il 74% dei pazienti che assumevano 0.5 mg di Jorveza due volte al giorno e nel 75% dei pazienti che ne assumevano 1 mg due volte al giorno, rispetto al 4% di coloro che assumevano il placebo.

Gli effetti indesiderati più comuni di Jorveza ( che possono riguardare più di 1 persona su 10 ) sono infezioni micotiche nella bocca, nella faringe e nell’esofago. ( Xagena2022 )

Fonte: AIFA, 2022

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