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L’infezione da papillomavirus e la prevenzione mediante vaccinazione


L’infezione da papllomavirus è molto comune. Oltre il 70% della popolazione femminile sessualmente attiva entra in contatto con il virus nel corso della propria vita con un picco di prevalenza nelle donne fino a 25 anni.
Nella maggioranza dei casi l’infezione si risolve spontaneamente nell’arco di 1-2 anni.

Come si trasmette l’infezione ?

L’infezione si trasmette prevalentemente per via sessuale. Il contagio è piuttosto comune poiché il virus può risiedere anche sui genitali esterni; non è dunque necessario un rapporto sessuale completo per la trasmissione, e spesso il profilattico non costituisce una protezione sufficiente.

Quali patologie può provocare l’infezione da papillomavirus ?

Il papillomavirus è la principale causa di alcune malattie sessualmente trasmesse, tra cui i condilomi ed il tumore al collo dell’utero, anche noto come carcinoma della cervice.

Qual è l’incidenza del carcinoma della cervice ?

In Italia ogni anno circa 3.500 donne sviluppano il tumore della cervice e circa 1.000 persone muoiono per questa patologia.

E’ possibile prevenire il carcinoma della cervice ?

Uno degli strumenti più efficaci per la diagnosi precoce del tumore è rappresentato dal Pap-test, che può essere eseguito in ambiente ambulatoriale. Recentemente sono stati approvati due vaccini, che stimolano una risposta immunitaria nei confronti di alcuni sierotipi di papillomavirus.

Tutti i sierotipi di papillomavirus possono provocare il tumore ?

In totale sono noti oltre 100 tipi di papillomavirus, ma non tutti sono oncogenici. Ad esempio sono considerati ad alto rischio di tumore i ceppi 16, 18, 31, 33 35, 45, 51, 52, 58 e 59, mentre sono considerati a rischio inferiore i ceppi 6, 11, e altri.

Contro quali ceppi di papillomavirus i vaccini conferiscono immunità ?

Uno di questi vaccini, denominato Gardasil, protegge contro 4 sierotipi: 6, 11, 16 e 18, ma non sono esclusi fenomeni di cross-protezione, cioè protezione anche contro altri sierotipi.
Il secondo vaccino disponibile, noto con il nome commerciale di Cervarix, agisce contro i sierotipi 16 e 18.
I sierotipi virali ad alto rischio più frequentemente implicati nel carcinoma cervicale sono il 16, cui vengono attribuiti circa il 60% di tutti i casi di questa patologia neoplastica, seguito dal 18, responsabile di circa il 10% dei casi. Pertanto, complessivamente, circa il 70% di tutti i carcinomi cervicali sono associati alla presenza dei sierotipi 16 o 18.

Il vaccino protegge contro il tumore della cervice ?

Non esistono prove a sostegno della diretta protezione del vaccino nei confronti del tumore, anche perché il tumore della cervice si sviluppa mediamente dopo 20 anni dall’infezione da papillomavirus. Tuttavia il vaccino riduce le lesioni precancerose sia del collo dell’utero ( CIN 2-3 ) che della vulva ( VIN 2-3 ). Gli eventuali effetti della vaccinazione su ragazze di 11-12 anni in termini di protezione dal tumore della cervice si possono osservare dopo mediamente 30 anni. Si parla di eventuali perché non è nota la copertura immunitaria del vaccino ( ad oggi ì dati sono di pochi anni ).

Tutte le donne possono vaccinarsi contro il papillomavirus ?

Si è visto che il vaccino bivalente ( Cervarix ) non funziona nelle persone già infettate con il virus HPV e pertanto dovrebbe essere impiegato solamente nelle persone che non presentano infezione da papillomavirus in atto. Questa è una delle ragioni che ha spinto le Autorità sanitarie ad indicare la vaccinazione a donne molto giovani, che teoricamente non sono ancora sessualmente attive e quindi presentano un rischio molto basso di essere già entrate in contatto con il virus HPV. Il vaccino contro il papillomavirus ha un’azione preventiva, ma non curativa.

Il vaccino è sicuro?

Si hanno pochi dati sulla sicurezza dei vaccini contro il papillomavirus. Nel profilo di prodotto di gardasil, approvato dall’FDA ( Autorità sanitaria americana per il controllo dei farmaci ), sono segnalati gravi effetti indesiderati dopo somministrazione del vaccino con un’incidenza dello 0,48%.
Negli USA il database VAERS ha raccolto un migliaio di possibili reazioni avverse dopo la vaccinazione con Gardasil. Dall’analisi emergono anche gravi effetti indesiderati, quali reazioni allergiche ed insorgenza di malattie autoimmuni ( es. malattia di Guillain-Barre ).

Dopo la vaccinazione è ancora necessario sottoporsi al Pap test?

Le persone vaccinate dovranno sempre sottoporsi al Pap-test con cadenza regolare. ( Xagena2007 )

Fonte:

1) Istituto Superiore di Sanità, 2007; 2) AIMaC, 2007; 3) FDA, 2007


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