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Tachipirina, analgesico-antipiretico


Il principio attivo della Tachipirina è il Paracetamolo, noto anche come Acetaminofene.
La Tachipirina è un prodotto ad attività analgesica ed antipiretica.
Non essendo un farmaco a base di salicilati, la Tachipirina risulta ben tollerata a livello gastrico.

Principio attivo:
Paracetamolo ( mg 1000 )


Indicazioni:
Tachipirina trova impiego nel trattamento dei sintomi dolorosi in genere: cefalea, mal di denti, dolori muscolari, dolori osteo-articolari, dolori mestruali, interventi chirurgici di piccola entità. Inoltre, la Tachipirina viene impiegata nella cura degli stati febbrili in genere.


Posologia:
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- Adulti e ragazzi al di sopra dei 15 anni: 1 compressa da 1000 mg di Paracetamolo 1-2 volte al giorno. Nei casi più gravi, il dosaggio quotidiano può essere aumentato fino a 3 compresse/die. Tra una somministrazione e quella successiva è necessario che trascorrano almeno 4 ore.

- Bambini tra 6 e 15 anni: 250-500 mg di Paracetamolo ogni 4-6 ore fino ad un massimo di 4 volte al giorno ma con un intervallo di 4 ore o più tra una dose e l’altra.


Controindicazioni:
Tachipirina è controindicata in caso di ipersensibilità accertata verso il farmaco. Inoltre la Tachipirina è controindicata nei soggetti con grave insufficienza epatica, o con grave anemia emolitica.
La Tachipirina contiene Sorbitolo, quindi è sconsigliato l’utilizzo da parte dei soggetti con intolleranza ereditaria al fruttosio.
La Tachipirina è controindicata in gravidanza, ed il suo eventuale uso necessita di un controllo medico.


Effetti Indesiderati:
Sono stati segnalati casi di reazioni cutanee di vario tipo e di diversa entità: eritema multiforme, sindrome di Steven-Johnson e necrolisi epidermica.
In caso di ipersensibilità nei confronti del farmaco, si possono manifestare: rush cutaneo associato ad eritema o ad orticaria, angioedema, edema della laringe, shock anafilattico.
Altri eventi avversi riscontrati sono: trombocitopenia, leucopenia, anemia, agranulocitosi, alterazioni della funzionalità epatica ed epatiti, alterazioni a carico del rene ( insufficienza renale acuta, nefrite interstiziale, ematuria, anuria ), reazioni gastrointestinali e vertigini.


Interazioni farmacologiche:
In caso di terapia concomitante con anticoagulanti per os, è opportuno ridurre il dosaggio.
Tachipirina va usata con estrema cautela e sotto stretto controllo medico in caso di terapia concomitante con farmaci che possono determinare l’induzione delle monossigenasi epatiche o in caso di esposizione a sostanze che possono avere tale effetto ( es. Rifampicina, Cimetidina, antiepilettici come Glutetimmide, Fenobarbital, Carbamazepina ).
Altrettante precauzioni d’impiego vanno osservate in caso di assunzione del farmaco antiretrovirale Zidovudina ( AZT ) e nell’abuso di bevande alcoliche.
I farmaci che rallentano lo svuotamento gastrico ( anticolinergici ) possono rallentare l’assorbimento della Tachipirina e, di conseguenza, ridurre il suo effetto analgesico.
Tachipirina può alterare l’esito di alcuni test diagnostici, come la determinazione dell’uricemia e della glicemia.
L’antibiotico Cloranfenicolo può portare ad un incremento dell’emivita del Paracetamolo , con il rischio di aumentarne la tossicità.


Precauzioni d’impiego:
In alcuni rari casi, la Tachipirina può dare origine a reazioni allergiche. In tal caso, si consiglia di sospendere il trattamento. Il prodotto deve essere impiegato con cautela da coloro che hanno carenza di glucosio-6-fosfato deidrogenasi, insufficienza renale o epatica, o con sindrome di Gilbert.
Prima di assumere qualsiasi altro farmaco, è consigliato controllare che non contenga lo stesso principio attivo ( Paracetamolo ), dal momento che dosi elevate dello stesso possono causare gravi reazioni avverse a carico di reni e sangue, e provocare epatopatia ad alto rischio.
Dosi elevate di Paracetamolo possono dare luogo a gravi reazioni avverse, pertanto è sconsigliato l’uso prolungato della Tachipirina e, in ogni caso, l’impiego continuato per oltre 10 giorni senza consulto medico.
Prima di assumere qualsiasi altro farmaco in concomitanza di Tachipirina è opportuno consultare il proprio medico.
In caso di dieta iposodica, va considerato che una compressa di Tachipirina ( 1000mg ) contiene circa 24mEq di sodio.
Tachipirina può essere assunta in caso di malattia celiaca.


Sovradosaggio:
In caso di assunzione accidentale di dosi molto elevate, l`intossicazione acuta si manifesta con anoressia, nausea, vomito, pallore, dolori addominali seguiti da profondo decadimento delle condizioni generali.
Generalmente, i sintomi compaiono entro le prime 24 ore dall’assunzione del farmaco.
In caso di sovradosaggio ( oltre 10 g di Paracetamolo negli adulti e 150 mg/kg di peso corporeo nei bambini), il Paracetamolo può provocare citolisi epatica con possibile evoluzione verso la necrosi massiva ed irreversibile, con conseguente insufficienza epatocellulare, acidosi metabolica ed encefalopatia, che possono portare a coma e morte.
Si osservano, inoltre, incrementi dei livelli di transaminasi epatiche, lattico-deidrogenasi e bilirubinemia, ed una riduzione dei livelli di protrombina, che possono manifestarsi entro 12-48 ore dall’ingestione. I provvedimenti da adottare consistono nello svuotamento gastrico precoce.


Dalla letteratura:
Sul Clinical Experimental Allergy è stato pubblicato uno studio che ha valutato l’associazione tra esposizione prenatale al Paracetamolo e l’aumento del rischio di asma, dispnea, atopia ed altri esiti nei bambini al 6-7° anno di età.
Questo studio ha dimostrato che l’uso di Paracetamolo in gravidanza è associato, nei bambini all’età di 6-7 anni, ad un aumento del rischio di asma, dispnea, e di elevati valori totali di IgE.


Prodotti a base di Paracetamolo:
Acetamol; Efferalgan; Tachipirina

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