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Terapia cellulare nella malattia linfoproliferativa post-trapianto positiva al virus di Epstein-Barr: Ebvallo a base di Tabelecleucel


Ebvallo, il cui principio attivo è Tabelecleucel, è un medicinale utilizzato per il trattamento di adulti e bambini a partire dai 2 anni di età che, dopo un trapianto di organo o di midollo osseo, sviluppano un tumore ematologico denominato malattia linfoproliferativa post-trapianto positiva al virus di Epstein-Barr ( EBV+ PTLD ).

L’EBV+ PTLD è una complicazione potenzialmente fatale che può verificarsi in seguito a un trapianto.
Per prevenire il rigetto, dopo un trapianto ai pazienti sono somministrati medicinali che indeboliscono il loro sistema immunitario. Tuttavia, il sistema immunitario così indebolito rende questi pazienti vulnerabili all’infezione da virus come quello di Epstein-Barr. Dopo il trapianto, nei pazienti affetti da EBV+ PTLD il virus di Epstein-Barr infetta i globuli bianchi denominati cellule B, causando alterazioni che possono provocare il cancro.

Ebvallo è usato nei pazienti sottoposti ad almeno un trattamento precedente quando la malattia si ripresenta ( recidiva ) o quando il trattamento non è efficace ( refrattario ). La PTLD è una parologia rara ed Ebvallo è stato qualificato come medicinale orfano ( medicinale utilizzato nelle malattie rare ) il 21 marzo 2016.

Ebvallo è somministrato mediante iniezione in vena; la dose dipende dal peso corporeo del paziente. È somministrato nei giorni 1, 8 e 15 di diversi cicli di 35 giorni, durante i quali i pazienti sono tenuti in osservazione fino al giorno 35.
Il numero di cicli di Ebvallo da somministrare dipende dalla risposta dei pazienti al trattamento, che viene valutata all’incirca al giorno 28 di ciascun ciclo.

Il principio attivo di Ebvallo, Tabelecleucel, è costituito da cellule del sistema immunitario denominate cellule T che sono state prelevate da un donatore. Le cellule T vengono prima mescolate con cellule B dello stesso donatore che sono state infettate dal virus Epstein-Barr, in modo che le cellule T imparino a riconoscere le cellule B infette come estranee. Le cellule T vengono quindi coltivate in laboratorio per ottenerne un numero maggiore. Quando il medicinale viene poi somministrato al paziente, le cellule T attaccano e sopprimono le cellule B infette del paziente stesso, contribuendo a controllare la malattia linfoproliferativa post-trapianto positiva al virus di Epstein-Barr.

Ebvallo si è dimostrato efficace nel controllo della malattia linfoproliferativa post-trapianto positiva EBV+ in uno studio principale condotto su 43 pazienti che hanno sviluppato la malattia dopo essere stati sottoposti a un trapianto di organo o di midollo osseo e nei quali almeno un precedente trattamento non aveva dato esito positivo.
Nel gruppo di pazienti che hanno sviluppato malattia linfoproliferativa post-trapianto positiva EBV+ dopo un trapianto d’organo, in 15 su 29 si è registrata una risposta completa o parziale, nel senso che i segni di cancro sono scomparsi o diminuiti. Nel gruppo di pazienti che hanno sviluppato malattia linfoproliferativa post-trapianto positiva al virus di Epstein-Barr dopo un trapianto di midollo osseo, 7 su 14 hanno presentato una risposta completa o parziale a Ebvallo. Una risposta duratura ( superiore a 6 mesi ) è stata osservata in 4 pazienti del gruppo sottoposto a trapianto d’organo e in 6 pazienti del gruppo sottoposto a trapianto di midollo osseo.

Gli effetti indesiderati più comuni di Ebvallo ( che possono riguardare più di 1 persona su 10 ) sono: febbre, diarrea, stanchezza, nausea, anemia ( bassi livelli di globuli rossi ), appetito ridotto, iponatremia ( bassi livelli di sodio nel sangue ), dolore addominale, bassi livelli di globuli bianchi, compresi neutrofili ( globuli bianchi che combattono le infezioni ), aumento dei livelli ematici di aspartato aminotransferasi, alanina aminotransferasi e fosfatasi alcalina ( segni di possibili danni del fegato ), stipsi, ipossia ( bassi livelli di ossigeno nel sangue ), disidratazione, ipotensione, congestione nasale ed eruzione cutanea.
Le reazioni avverse più gravi, che possono riguardare fino a 1 persona su 10, sono: riacutizzazione del tumore ( una reazione a determinati medicinali che agiscono sul sistema immunitario che è simile al peggioramento del cancro, in cui i sintomi possono includere linfonodi dolorosi e gonfi, ingrossamento della milza, leggera febbre, dolore osseo ed eruzione cutanea ) e malattia del trapianto contro l’ospite ( in cui le cellule trapiantate attaccano l’organismo ).

Ebvallo ha dimostrato di indurre risposte clinicamente significative ( complete o parziali ) in circa la metà dei pazienti esaminati nello studio principale. Questi risultati sono considerati promettenti in un contesto in cui i pazienti generalmente hanno una prognosi molto infausta e opzioni di trattamento limitate.

L’Agenzia europea per i medicinali, EMA, ha deciso che i benefici di Ebvallo sono superiori ai rischi. Ebvallo è stato autorizzato in circostanze eccezionali perché non è stato possibile ottenere informazioni complete sul medicinale a causa della rarità della malattia. Ogni anno l’Agenzia esaminerà le nuove informazioni disponibili. ( Xagena2022 )

Fonte: EMA, 2022

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